Coltello nel portaoggetti dell’auto: non è punibile l’automobilista

Automobilista sorpreso, in occasione di un controllo delle forze dell’ordine, con un coltello lungo 18 centimetri nel vano portaoggetti. Per lui è scattata la condanna per “porto ingiustificato di un’arma”.
 
Irrilevante –  secondo i magistrati della Cassazione – il fatto che «il coltello era stato ritrovato all’interno del vano portaoggetti dell’auto di proprietà del cognato» dell’uomo finito sotto accusa. Questo dettaglio è ritenuto secondario, poiché, pur mancando «l’elemento intenzionale», è sufficiente che «la condotta sia stata posta in essere per negligenza», come in questo caso.
A salvare l’uomo è il riconoscimento della «non punibilità per particolare tenuità del fatto». Su questo punto i giudici della Corte osservano che «il fatto addebitato, sebbene non inoffensivo, presenta i caratteri della particolare tenuità perché trattasi di comportamento non abituale e di modesta entità – come si desume anche dalla pena pecuniaria – posto in essere da soggetto incensurato».

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