Rinnovo permesso di soggiorno: il legame familiare prevale su assenza di lavoro e precedenti penali

Il TAR Lombardia accoglie il ricorso di un cittadino extracomunitario al quale la Questura aveva negato il rinnovo del permesso di soggiorno per due motivi principali: presenza di precedenti penale e permanenza nello stato di disoccupazione da lungo tempo. L’istante infatti risultava abitare in un campo rom con la famiglia di origine composta da otto persone tutte mantenute con l’unico reddito, di circa quindicimila euro l’anno, percepito dal padre. Per i giudici amministrativi infatti nei confronti dello straniero che si trovi nella condizione di aver esercitato il ricongiungimento familiare o di essere un familiare ricongiunto, l’eventuale diniego del permesso di soggiorno (o del suo rinnovo) non discende automaticamente dalla presenza di una causa ostativa (quali, ad esempio, le condanne penali), ma deve essere sempre preceduto da una valutazione discrezionale che tenga conto dell’interesse dello straniero e della sua famiglia alla conservazione dell’unità familiare, mettendo tale interesse in comparazione con quello della comunità nazionale ad allontanare un soggetto socialmente pericoloso.

Leggi la sentenza del TAR Lombardia – Brescia

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