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Animale detenuto in modo da provocare sofferenze? Padrone condannato
Cassazione, sentenza n. 30177/2017: condannato il gestore del ristorante che detiene crostacei in condizioni tali da provocare loro intollerabili sofferenze

La Corte di Cassazione, con la sentenza in esame (la n. 30177 del 16.6.2017) esamina la condanna ai sensi dell’art. 727 Codice Penale, comminata al gestore di un ristorante. Il reo, ai fini di contenere il più possibile le spese, deteneva gli animali vivi all’interno del congelatore, causando loro ingenti sofferenze.

La Corte ricorda quindi che nel bilanciamento tra interesse economico e interesse (umano) alla non-sofferenza dell'animale, è quest'ultimo che deve ritenersi prevalente e quindi penalmente tutelato, in assenza di norme o di usi riconosciuti in senso diverso. Un esempio? Cucinare i crostacei vivi è uso comune e, di conseguenza può essere considerata pratica lecita. Lo stesso non può dirsi di chi detiene animali vivi all’interno di una cella frigorifera.

Consulta la Sentenza n. 30177 del 16.6.2017, Corte di Cassazione


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