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Precedenza e sinistri stradali: se l’auto è ferma all’incrocio e ha segnalato la svolta l’autista è assolto
La Corte di Cassazione, con la Sentenza n. 11705 del 10.3.2017, esamina il caso di un ricorso a una condanna per lesioni colpose, assolvendo l’automobilista che aveva omesso di dare la precedenza

L’imputato era fermo ad un incrocio con il segnalatore luminoso regolarmente accesso ad indicare la volontà di svoltare verso sinistra. Nel frangente sopraggiungeva un centauro in sella a un motocicletta che finiva per collidere con l’auto. Chi è colpevole del sinistro?

Il Giudice, nel ricostruire i fatti, parla di “urto tra un autoveicolo fermo ad un incrocio il cui conducente aveva per tempo segnalato la intenzione di svoltare a sinistra e una motocicletta che proveniva dall’opposta direzione di marcia, la quale procedeva a velocità elevata al centro della semicarreggiata di percorrenza”. Dopo questa premessa è difficile assegnare parte della colpa all’autista dell’auto, che non ha contribuito apparentemente in nessun modo a causare l’incidente. Questo anche in virtù delle modalità con cui sarebbe avvenuto lo scontro, fra la parte anteriore sinistra dei due mezzi. Ciò proverebbe che l’automobile non aveva ancora occupato l’incrocio, offrendo così la fiancata destra all’incedere della moto, ma era in attesa di poter effettuare la traversata in sicurezza.

È un principio acquisito che il conducente del veicolo tenuto a cedere la precedenza nell’impiegare un incrocio debba usare prudenza e diligenza affinché la manovra venga svolta senza pericolo, anche alla luce del fatto che non è possibile fare affidamento sulla diligenza degli altri utenti della strada. Questo è quanto sembra aver fatto il ricorrente.

Egli viene infatti assolto da ogni colpa. Il motociclista, con la sua condotta azzardata (alta velocità, incedere al centro della carreggiata, ecc.) sarebbe l’unico colpevole del fatto.

Consulta la Sentenza n. 11705 del 10.3.2017, Corte di Cassazione


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