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Calcolo del trattamento di fine rapporto nel pubblico impiego
Quali emolumenti contano e quali no al fine del calcolo del Tfr nel pubblico impiego? La Sentenza del Consiglio di Stato, n.909/2017 affronta questa tematica, valutando il ricorso di un maresciallo dei Carabinieri

Quali emolumenti considerare al fine del calcolo del Tfr per i lavoratori del pubblico impiego? La fattispecie, di complessa risoluzione, è affrontata dal Consiglio di Stato con la Sentenza n.909/2017, riguardante il ricorso di un maresciallo dei Carabinieri. Questi, considerando erroneo il calcolo del proprio Tfr effettuato dall’INDPAP, proponeva ricorso al TAR di Catanzaro. Il motivo del contendere sarebbe l’omesso computo, ai fini del calcolo dell’indennità di fine rapporto, dei compensi ricevuti in seguito agli straordinari.

Quali leggi regolano il calcolo del Tfr?

Stando all'articolo 2120, comma 2 del Codice Civile, “Disciplina del trattamento di fine rapporto”, al fine del calcolo dell’indennità vanno calcolati tutti i compensi ricevuti nell’ambito del rapporto di lavoro, a patto che questo sia regolare e continuo.

L’articolo citato peṛ non si applica al pubblico impiego. Le sue disposizioni infatti valgono a meno che non intervengano altre normative speciali, come accade nel caso in esame. Le prestazioni previdenziali a favore dei dipendenti civili e militari dello Stato sono infatti regolamentate dal Dpr n. 1032 del 1973, che con il suo intervento fa cessare l’efficacia del 2120 C.C.

La base di calcolo del Tfr quindi non comprende retribuzioni che non siano espressamente previste per legge, anche nel caso in cui queste siano regolari e non saltuarie. Cị porta alla conseguente esclusione dei compensi per straordinari dalla base di calcolo.

Consulta la Sentenza del Consiglio di Stato n. 909 del 22.2.2017


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