MAGGIOLI EDITORE - Polnews


Quando si può usare lo spray al peperoncino?
La Corte di Cassazione, con la Sentenza n. 10889 del 6.3.2017, interviene in un caso di condanna per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali aggravate dall’uso di uno spray al peperoncino

L’oggetto abbiamo imparato a conoscerlo tutti: una piccola bomboletta metallica, simile a quella di uno spray deodorante. Gli effetti, similmente, li abbiamo visti più volte. Lacrimazione, pruriti, rossore e così via. Meno chiare sono le circostanze in cui è possibile utilizzarlo o meno. Di cosa parliamo? Di spray al peperoncino, a base di oleoresin capsicum.

La Corte di Cassazione interviene nuovamente sul tema con la Sentenza n. 10889, pubblicata il 6.3.2017, nella quale è chiaramente ribadito che lo spray al peperoncino è considerato alla stregua di un’arma comune da sparo. Perciò può essere utilizzato solo per autodifesa. In caso contrario si rischia di commettere reato aggravato. Il caso riguarda una condanna per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali, causate dall’uso di uno spray al peperoncino. Giustificato, secondo i giudici, applicare l’aggravante per l’uso dell’arma, considerata a tutti gli effetti come un’arma da sparo.

I giudici ribadiscono che lo spray è uno strumento di autodifesa, anche se non ha l’attitudine di recare offesa alle persone e i danni che provoca sono reversibili (posto che la concentrazione della sostanza sia al di sotto dei limiti consentiti per legge). Il suo utilizzo e produzione sono regolati dal Decreto Ministeriale del 2011. Per essere considerato a norma di legge deve avere, fra le molte, queste caratteristiche:

-          La miscela contenuta deve essere a base di oleoresin capsicum;

-          La percentuale della sostanza non deve essere superiore al 10%;

-          Non deve nebulizzare sostanze infiammabili, corrosive o tossiche;

-          Non deve superare la gittata di 3 metri;

-          Deve essere venduto a persone oltre i 16 anni.

Insomma, sì allo spray al peperoncino, ma solo quando si è in pericolo e non c’è altra via di uscita.

Consulta la Sentenza n. 10889 del 6.3.2017, Corte di Cassazione


www.polnews.it