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Molestie tramite telefonate mute ed SMS troppo frequenti
Dopo la recente Sentenza n. 4241/2016 del Consiglio di Stato su atti persecutori collegati allÂ’invio di SMS, la Corte di Cassazione interviene sulle telefonate mute a scopo di molestia con la sentenza n. 45547/2016

Facendo seguito alla recente Sentenza n. 4241/2016 del Consiglio di Stato - nella quale si fa riferimento tra l’altro all’invio di 19 SMS in tre settimane “che di per sé può aver fatto sorgere lo stato d’ansia”nella persona offesa e che può essere considerato giustificativo dell’emanazione da parte del Questore di una atto di ammonimento con invito ad astenersi dal porre in essere atti persecutori - pure la Corte di Cassazione torna sul tema delle molestie a mezzo telefonico. La Suprema Corte con la Sentenza 45547/2016 rileva infatti che, anche se il numero di telefonate è esiguo nell’arco temporale, “dette telefonate, proprio perché in gran parte mute, lumeggiano scopo di molestia” ex art. 660 C.P., oltre al fatto che sono state“fatte in ora notturna e con maggior frequenza in solo alcuni dei periodi collocati nell'arco temporale di imputazione”.
Consulta la Sentenza Corte di Cassazione n. 45547 del 28.10.2016


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