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Messina: la Polizia Municipale multa i furbetti delle bici a pedalata assistita

Fonte: http://www.strettoweb.com/

Si sa, Messina è una una città congestionata dal traffico, dove uscire con l’auto nelle ore di punta equivale ad affrontare una bolgia infernale. Una valida alternativa per affrontare il caos stradale viene da scooter e bici. Anche se, nonostante gli sforzi dell’Amministrazione Accorinti, non si può certo dire che Messina sia una città per cicilisti. Nè tantomeno che sia comodo affrontare in bici le ripide salite della nostra città, (ci vuole una certa prestanza fisica).

Avrà pensato lo stesso il “ciclista” proprietario della bici a pedalata assistita fermato ieri dalla Polizia Municipale. Il conducente è stato multato per aver manomesso la bicicletta e averla trasformata in un veicolo a motore.

Secondo le normative vigenti, le biciclette a pedalata assistita devono avere una potenza uguale o inferiore ai 0.25 kw e un motore elettrico funzionante a una tensione di 24 V o 36 V collegato ai pedali.

Il cittadino multato aveva manomesso il mezzo con l’aggiunta di un acceleratore; “ritocchini” di questo genere, anche se fatti per affrontare la ripidissime salite della nostra città, trasformano la bicicletta in un vero ciclomotore, il che comporta che la bici debba essere immatricolata, coperta da assicurazione obbligatoria e guidata da un conducente in possesso di idonea patente di guida.

Le sanzioni per questo genere di violazione sono salate:

849 euro per la mancata copertura assicurativa (art. 193) e sequestro per confisca
422 euro per la mancata immatricolazione (art. 93) e sequestro per confisca
per il mancato uso del casco 81 euro e decurtazione di 5 punti.
La vendita di bici a pedalata assista non conformi alla normativa integra il reato di frode in commercio.


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