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Concorso Polizia Municipale, in Campidoglio la protesta degli aspiranti vigili: “Stanchi di elemosinare i nostri diritti”

Fonte: www.terzobinario.it

“6 anni per un concorso!” “Vogliamo la divisa!” “Più vigili per Roma!”
Con questi slogan e muniti di fischietto e cappello di ordinanza, circa 300 aspiranti vigili urbani provenienti da tutta Italia si sono dati appuntamento ieri mattina al Campidoglio per protestare tutto il loro sdegno per un concorso impantanato da 6 anni.  Una selezione pubblica bandita nel 2010 per assumere 300 agenti di Polizia Locale (nell’ambito di 22 procedure totali) e bloccata da lungaggini burocratiche, indagini della magistratura ed un’inerzia totale della politica e dell’amministrazione capitolina. La prima commissione, la commissione Giuliani, aveva prodotto una graduatoria che poi è stata ampiamente contraddetta dalla graduatoria stilata dalla Commissione Greco, nominata negli anni della Giunta Marino. A ottobre il Tar ha dato ragione ai ricorsisti, dichiarando illegittima la seconda graduatoria e stabilendo la prima come base di partenza per il prosieguo dell’iter concorsuale.
“Dovevamo fare l’orale dopo sei mesi dalla prova scritta e invece sono passati sei anni – dichiara Cristina Giorgi, portavoce dei concorsisti -. Siamo stanchi di elemosinare un diritto che ci spetta”.
Sei anni di iter concorsuale. Un vero e proprio calvario, durante il quale i candidati hanno continuato ad aggiornarsi  e a studiare.
“Adesso chiediamo di ripartire dalla graduatoria Giuliani che è regolare e non è stata inficiata da nessuna sentenza – aggiunge Cristina Giorgi -. Vogliamo soltanto che il nostro concorso veda la luce. Mi stupisce, inoltre, la non umanità delle figure pubbliche coinvolte nella gestione del concorso. Dietro questa selezione  ci sono persone e famiglie che hanno supportato le nostre scelte”.

Strano paese l’Italia, in cui tra promesse mantenute e totale indifferenza dei gestori della cosa pubblica locale e nazionale, non è possibile trovare riconoscimento neanche per i diritti stabiliti dalla Costituzione e il merito. Varie le scuse tirate fuori in questi anni per ostacolare le procedure concorsuali: dalle buste bianche alla mancata copertura finanziaria. Intanto la città di Roma continua a soffrire una grave carenza di organico degli agenti di polizia Locale: “In servizio ci sono circa 5500 vigili urbani – spiega Cristina Giorgi – ma la legge regionale 1 del 2005 prevede almeno 8500 unità in base alla densità della popolazione e alle necessità del territorio”.

Presenti in piazza anche alcuni rappresentanti politici e istituzionali, tra cui gli ex consiglieri comunali Erica Battaglia del Pd, Sveva Belviso (…) e Alessandro Onorato della Lista Marchini, il senatore Volpi della lista Noi con Salvini e l’ex assessore al Personale della Giunta Alemanno Cavallari.
“Gli aspiranti vigili urbani non cercano alcuna scorciatoia ma vogliono soltanto svolgere le prove orali – ha dichiarato il senatore Volpi -. Sono persone perbene, non sono perbene invece tutti quelli che non fanno il possibile per concludere con chiarezza il concorso”.
Secondo Sveva Belviso “il Tar darà ragione ai concorsisti. Sono stati compiuti degli illeciti riproponendo la correzione di buste intonse. Dopo la sentenza del Tar si dovrà procedere in fretta con le prove orali e gli assunzioni. E le procedure – aggiunge la Belviso – dovranno essere avviate già dal Commissario Tronca. Non si può aspettare il nuovo sindaco”.
Nessun mea culpa da parte dell’ex assessore Cavallari, titolare del Personale nel 2010 quando i concorsi furono banditi: “Le prove preselettive e le prove scritte si sono svolte correttamente e in diretta streaming. Gli errori sono stati compiuti dall’Amministrazione Marino che ha ingolfato la procedura nominando inutilmente commissioni su commissioni. La giustizia adesso farà il suo corso e questi ragazzi potranno finalmente sostenere la prova orale”.

La protesta va avanti. Nella giornata di ieri il commissario Tronca e il subcommissario Rolli non hanno ricevuto una delegazione dei concorsisti, ma è stata protocollata una richiesta ufficiale di incontro da organizzare nelle prossime settimane.

 

 


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