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Brindisi - Vigilessa inciampa in una buca durante il servizio. E fa causa al Comune

Fonte: www.brindisireport.it

Richiesta di danni numero “enne” a Palazzo di città: l’Amministrazione cittadina è stata citata davanti al giudice di pace non da un pedone  normale, ma da uno in divisa, da una vigilessa che sostiene di essere caduta in una buca in piazza Santa Maria Ausiliatrice mentre era in servizio. Tutto per colpa dell’Ente a cui chiede il risarcimento dei danni, quantificati in 2.500 euro.

Richiesta di danni numero “enne” a Palazzo di città: l’Amministrazione cittadina è stata citata davanti al giudice di pace non da un pedone  normale, ma da uno in divisa, da una vigilessa che sostiene di essere caduta in una buca in piazza Santa Maria Ausiliatrice mentre era in servizio. Tutto per colpa dell’Ente a cui chiede il risarcimento dei danni, quantificati in 2.500 euro.

Il motivo? Il marciapiede era sconnesso e che le mattonelle fossero non in linea e che ci fosse una voragine, l’agente donna (P.M, le sue iniziali) dipendente del Comune, non poteva né vederlo, né tanto meno saperlo o immaginarlo - sostiene  il suo avvocato - perché a terra c’era una coperta costituita da carte e scatole rimaste sulla strada dopo lo svolgimento del mercato rionale, di recente trasferito nella struttura coperta del quartiere Commenda. E allora, la conclusione non può che essere una: qualcuno doveva provvedere alla manutenzione e alla pulizia della piazza e quel qualcuno altri non è se non il proprietario delle strade e delle piazze, vale a dire il Comune, tra l’altro datore di lavoro, secondo l’impostazione sostenuta dal legale di fiducia del vigile.

La caduta tra dinamiche e responsabilità sarà valutata dal giudice di pace di Brindisi, dove la vigilessa in servizio presso il Comando del capoluogo ha citato l’Amministrazione: l’udienza è stata fissata al 21 dicembre prossimo, stando a quanto si legge nell’atto notificato all’ufficio Legale del Comune lo scorso 9 ottobre. L’episodio lamentato dall’agente della polizia municipale si riferisce al 21 agosto di due anni addietro: la donna ha raccontato che quella mattina, “attorno alle 9,30, in via Santa Maria Ausiliatrice, all’altezza del palo della luce numero 1.831 mentre svolgeva il servizio di pattugliamento a piedi, cadeva rovinosamente a terra, a causa dell’asfalto sconnesso, adiacente al marciapiede, celato da cartacce rinvenenti dalla vicina area mercatale”.

Secondo la vigilessa in quel punto c’era una “buca profonda, dalle dimensioni notevoli”. Sostiene anche che nell’immediatezza dei fatti avrebbe “segnalato tutto al Comune, anche con una relazione di servizio e che ne seguiva un intervento di ripristino da parte dell’Ente”. Il punto però è un altro e cioè che quella buca non doveva esserci e che farne le spese è stata proprio lei, inviata sul posto per motivi di lavoro: dopo essere caduta si è rialzata dolorante ed è stata accompagnata al pronto soccorso dell’ospedale Antonio Perrino.

“La responsabilità del presunto sinistro e il relativo risarcimento, quantificato in 2.525 euro, oltre ad interessi e a rivalutazione monetaria” sarebbero da addebitarsi all’Amministrazione comunale di Brindisi “in via esclusiva, “ai sensi degli articoli 2043 e 2051 del Codice civile”. E’ tutto scritto nell’atto di citazione. Il Comune, dal canto suo, ha deciso di costituirsi nel giudizio per “resistere”: l’incarico per la difesa delle ragioni dell’Ente è stata affidata agli avvocati interni di Palazzo di città, Francesco Trane e Monica Canepa.

La decisione è stata assunta dalla Giunta l’altro ieri dopo una breve ricostruzione della vicenda, presentata nella relazione del settore Affari legali, dalla quale emerge che “l’ufficio Lavori pubblici ha più e più volte ripristinato i luoghi costantemente invalidati da un uso improprio dell’intera area”. Ma quanto all’incidente oggetto del processo non ci sarebbero risposte. In attesa di ottenere riscontri, gli avvocati sono pronti a fare opposizione.

 


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