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Trecate (NO) - Richiesta di mobilità in massa: dieci vigili su tredici chiedono trasferimento

Fonte: www.lastampa.it

In municipio le lettere di nove agenti e un ispettore: segnalano l’impossibilità di lavorare in un clima sereno. Il sindaco: «Incontreremo il personale».

Richiesta di mobilità in massa per i vigili di Trecate. Lunedì in Municipio la lettera di nove agenti e un ispettore. Chiedono di essere trasferiti dal comando ad altra sede. Fatto che non ha precedenti in città. Il documento parla, in sintesi, dell’impossibilità di lavorare in un clima sereno. Disagio evidentemente maturato nelle ultime settimane e causato da un problema interno al comando.  

Il sindaco Enrico Ruggerone ha la delega alla Sicurezza e segue la situazione: «Che è delicata. Ora incontreremo il personale sia con colloqui individuali sia in gruppo per capire le origini dello scontento. Poi tenteremo di risolvere la questione». Tutto è cominciato nelle scorse settimane. A un vigile trecatese è stato negato il nulla osta al trasferimento in un centro vicino: passaggio, fra l’altro, già condiviso e concordato con l’altro ente. Il provvedimento, in primo tempo concesso, è stato poi fermato con una lettera consegnata «brevi manu» all’interessato.  

L’agente non ha gradito di essere informato in modo così repentino e impersonale della decisione a lui contraria. Il malcontento è diventato contagioso. Il numero delle domande di mobilità è passato dalle tre già presentate alle dieci attuali: se avessero corso, il gruppo di polizia locale sarebbe pressoché smantellato. 

La posizione del sindaco e dell’amministrazione, sul diniego, è motivato da una norma di legge: «Ci siamo accorti che se avessimo dato il via libera - spiega Ruggerone - non saremmo stati in grado di sostituire quella figura a tempo pieno ma solo parziale. Comunque in questi giorni siamo venuti a capo del problema e c’è la soluzione». Si vedrà. 

Per ora, c’è la grande incognita su che cosa accadrà nel comando. Il consigliere Giorgio Capoccia è all’opposizione con il centrodestra: «La lettera non è firmata contro l’operato della comandante, Ivana Medina, che non poteva rilasciare il permesso. E' un gesto contro l’amministrazione: non ha consentito la mobilità. Ora anche gli altri agenti temono di subire lo stesso trattamento».  

«Siamo sempre stati critici sulla gestione della sicurezza - affermano ancora Capoccia e il collega di minoranza Andrea Crivelli -. La situazione è peggiorata ora che il sindaco se ne occupa in prima persona». Intanto c’è il bando per un posto a tempo pieno e indeterminato: domande entro le 12 del 15 dicembre. Resta l’attesa sull’esito della protesta. Gli unici a non aver firmato sono la comandante Medina, un ufficiale e un agente. 


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