Straordinario per la scorta del Sindaco

IL CASO

In seguito a reiterate minacce nei confronti del Sindaco, un Comune attiva un apposito progetto di lavoro per la retribuzioneun di tre agenti di polizia locale ed un autista al fine di effettuare un servizio di scorta e tutela della sicurezza personale del primo cittadino. Tuttavia il monte ore previsto dal progetto non è sufficiente a coprire il fabbisogno concreto e pertanto i quattro dipendenti pubblici accumulano un’ingente quantità di straoridnario che l’Amministrazione rifiuta di pagare per difetto di autorizzazione esplicita. Dopo aver vinto in primo grado, il Consiglio di Stato da nuovamente ragione ai dipendenti, ed obbliga il Comune alla liquidazione dei compensi per lavoro straordinario.

” … Quanto all’autorizzazione allo svolgimento dell’attività di lavoro straordinario, autorizzazione che la giurisprudenza ritiene indispensabile per la liquidazione del relativo compenso, che tale autorizzazione, secondo un altrettanto condivisibile indirizzo giurisprudenziale, deve ritenersi implicitamente data ogni qual volta si versi in ipotesi di lavori organizzati sulla base di turnazioni tra il personale disponibile nell’ambito di attività, cui il dipendente deve obbligatoriamente partecipare o nell’ambito di un servizio che l’Amministrazione ha assunto l’impegno di assolvere, proprio come risulta essersi verificato ne caso di specie.

La stessa previsione di un apposito progetto di lavoro per la retribuzione di tale attività, lungi dall’atteggiarsi ad elemento ostativo al riconoscimento ed alla liquidazione delle prestazioni rese da parte dei ricorrenti, costituisce, per un verso, elemento di indubbio affidamento ingenerato in questi ultimi non solo del riconoscimento della utilità dell’attività svolta, ma anche dell’impegno dell’amministrazione di corrispondere quanto dovuto … “

Leggi la Sentenza 21 aprile 2016, n. 1586

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