Cartello a meno di un chilometro dal velox: annullati multa e taglio dei punti-patente

Accolta l’opposizione al verbale proposta dal trasgressore: il cartello che indica la presenza dell’autovelox è posto a meno di un chilometro dallo strumento che fotografa i veicoli dei conducenti indisciplinati; sono le caratteristiche della strada oltre che la quantità delle sanzioni inflitte a convincere il giudice dell’inadeguatezza della segnalazione, che invece è necessaria per l’obbligo civile di trasparenza che grava sulla pubblica amministrazione.

I motivi:
–  l’infrastruttura di collegamento dove viene rilevato l’eccesso di velocità dallo strumento elettronico è una strada extraurbana secondaria: il dispositivo risulta installato fuori dal centro urbano mentre il limite di velocità, 80 chilometri orari, è inferiore ai 90 normalmente previsti su quel tipo di strada.

– nel tratto incriminato la maggior parte dei verbali elevati è, come nella specie, per la violazione dell’articolo 142 comma 8 C.d.S., vale a dire per un superamento dei limiti compreso fra dieci e quaranta chilometri orari: la «velocità predominante» in quel punto, dunque, rientra in quel range ed è comunque inferiore ai 120 km/h, il che consente al giudice di affermare che la segnaletica non è in grado di avvisare in modo adeguato i conducenti che è in atto il controllo elettronico della velocità.

– l’apparecchio è omologato e utilizzato per il rilevamento delle infrazioni su entrambi i sensi di marcia, ma indicato da un cartello posto su di un solo lato e non da un segnale a doppia faccia visibile dalle due direzioni.

Consulta la sentenza n. 341/2018, Giudice di Pace di Sessa Aurunca

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