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Sinistro causato dall'apertura incauta dello sportello ex art. 157 C.d.S.: la vittima muore, è omicidio colposo
Apre improvvisamente lo sportello della propria vettura e fa cadere un'anziana ciclista causando lesioni gravi che ne provocano il decesso. La Corte di Cassazione, con Sentenza 47094/2016, conferma il giudizio di omicidio colposo nei confronti dell'imputato che ha tenuto una condotta imprudente cagionando il sinistro in violazione dell’art. 157 C.d.S. Provato il nesso di causalità tra l’apertura dello sportello e la caduta della vittima.

La Corte di Cassazione respinge il ricorso di un imputato condannato alla pena di un anno di reclusione, sostituita con due anni di libertà controllata, e alla sanzione accessoria della sospensione della patente di guida per un anno, in relazione al reato di omicidio colposo, aggravato dalla violazione della normativa sulla circolazione stradale, per avere cagionato, mediante l'apertura improvvisa dello sportello della propria auto parcheggiata, la caduta dalla bicicletta di una anziana ciclista, con conseguenti lesioni personali alla medesima che ne cagionavano il successivo decesso.
La Cassazione conferma le precedenti sentenze di condanna nelle quali, alla luce delle prove raccolte e nell’inesistenza di una ipotesi alternativa razionale e plausibile, era risultato dimostrato oltre ogni ragionevole dubbio che la caduta della anziana ciclista era avvenuta perché il ricorrente aveva aperto lo sportello del suo veicolo mentre la bicicletta stava sopraggiungendo, non essendosi accorto della stessa, andando così ad interferire con il suo transito.
Tale condotta non solo era stata altamente imprudente (essendo notoria la probabilità che un altro veicolo, soprattutto a due ruote, stia transitando sulla sede stradale tenendosi accostato alle auto in sosta, essendo obbligato a viaggiare in prossimità del lato destro della corsia), ma anche violativa dell’art. 157 C.d.S. (il quale al settimo comma vieta a chiunque “di aprire le porte di un veicolo… senza essersi assicurato che ciò non costituisca pericolo o intralcio per gli altri utenti della strada”).
Infondato è anche il profilo del ricorso concernente la contestata sussistenza del nesso causale tra la colpevole condotta del ricorrente e il decesso della ciclista: il sinistro aveva cagionato all’anziana donna gravi lesioni che sarebbero state sufficienti per provocarne la morte: l’eventuale errore dei medici, ipotizzato in sede difensiva, non avrebbe interrotto il nesso causale tra le lesioni subite dalla vittima e la sua morte. Esclusa dunque l’interruzione del nesso causale poiché l’incidente che aveva portato al decesso dell’anziana era connesso alla condotta tenuta dal ricorrente ed era stato causato dall’apertura dello sportello dell’auto, dallo stesso effettuata in violazione dell’art. 157 c.7 codice della strada.
Consulta la sentenza Corte di Cassazione n. 47094 del 9.11.2016 


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