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Banca dati nazionale del DNA: adesso è realtà
Dopo l'impronta digitale, il codice genetico diventa ufficialmente il nuovo mezzo di identificazione 'di massa' delle persone

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il d.p.r. 87/2016 concernente il regolamento che disciplina l’istituzione, le modalità di funzionamento e di organizzazione della Banca dati del DNA e del Laboratorio centrale per la banca dati nazionale del DNA, di cui all’art. 5 L. 30 giugno 2009, n. 85.

Il regolamento disciplina lo scambio dei dati sul DNA per le finalità di cooperazione transfrontaliera di cui alle decisioni del Consiglio dell’Unione europea n. 2008/615/GAI e n. 2008/616/GAI del 23 giugno 2008, riguardanti il potenziamento della collaborazione soprattutto nella lotta al terrorismo e alla criminalità internazionale e per finalità di COLLABORAZIONE INTERNAZIONALE DI POLIZIA ai sensi dell’art. 12 L. 85/2009.

La Banca dati del DNA si occuperà anche di facilitare le attività di identificazione delle persone scomparse, mediante acquisizione di elementi informativi della persona scomparsa allo scopo di ottenere il profilo del DNA e di effettuare i conseguenti confronti. Sarà collocata presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’interno, mentre il Laboratorio centrale sarà presso il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria – Direzione generale dei detenuti e del trattamento, del Ministero della giustizia.

Accedi al D.p.r. 17 aprile 2016, n. 87


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