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Appalti, Pa, fisco, spesa: con il sì alla seconda rata i prossimi vincoli Ue

Giorgio Santilli  -   Il Sole 24 Ore ? In collaborazione con Mimesi s.r.l. «Mentre siamo aperti a discutere di punti limitati e specifici, non dovrebbe esserci una riapertura totale dei piani o un rinvio di impegni chiave». Paolo Gentiloni, commissario Ue per gli Affari economici, ha ribadito ieri la posizione della commissione sull'evoluzione del Pnrr, confermando in pieno gli obblighi di raggiungimento degli obiettivi fissati. E che questo fosse l'atteggiamento di Bruxelles si evince anche dall'assessment, il documento di 106 pagine con cui la commissione ha analizzato tutti e 45 gli obiettivi raggiunti per il 30 giugno e ha dato il via libera alla seconda tranche del finanziamento al Pnrr italiano da 21 miliardi: sulla riforma della Pa, sulla riforma degli appalti, sul piano per l'economia circolare, sulla spending review, sulla riforma dell'amministrazione fiscale che favorisca la compliance, sulle riforme sanitarie, sul progetto di formazione dei campioni nazionali della ricerca, la commissione coglie l'occasione di ricapitolare tutti «gli elementi costitutivi» dei singoli target e milestones per ricordare, passaggio dopo passaggio, misura dopo misura, il percorso ancora da fare su quelle stesse riforme. L'esempio più significativo di questa attenzione è la riforma degli appalti (obiettivo M1C1-70 all'interno del più generale percorso di riforma M1C1.R1.10) cui la commissione dedica ben sette pagine del suo documento, indicandola esplicitamente in più punti come una riforma chiave per il sistema. La commissione ricorda e apprezza il lavoro fatto con i decreti legge di semplificazione del 2021 e con la legge delega per la riforma del codice appalti (era proprio questo l'oggetto del target), ma poi elenca tutti «gli obiettivi prioritari» che la riforma deve raggiungere e i nodi che devono ancora essere sciolti, anche portando nel nuovo codice appalti le norme straordinarie varate finora per migliorare il funzionamento del Pnrr. Fra le priorità che la commissione ricorda della riforma del codice, ci sono due punti cruciali - lo saranno anche per il dibattito italiano - per cui la commissione chiede di «stabilizzare nel tempo ed estendere nell'ambito» le norme già varate con il decreto legge 77/2021: le semplificazioni delle procedure di aggiudicazione e il subappalto. * Articolo integrale pubblicato sul Sole 24 Ore del  29 settembre 2022.

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