Circolazione stradale: utilizzo fuorilegge di un veicolo straniero

Il caso. Automobilista comunitario, residente in Italia, viene fermato ripetutamente dai carabinieri per i controlli di rito. All’ennesima verifica, avvenuta a distanza di diverso tempo, i militari hanno ritenuto di sanzionare l’utente per mancata tempestiva immatricolazione italiana del veicolo.

L’art. 132 C.d.S. richiede che «gli autoveicoli, i motoveicoli e i rimorchi immatricolati in uno stato estero e che abbiano già adempiuto alle formalità doganali o a quelle di cui all’art. 53, comma 2, d.l. n. 331/1993, se prescritte, sono ammessi a circolare in Italia per la durata massima di un anno, in base al certificato di immatricolazione dello stato di origine». Decorso questo periodo di tempo, in mancanza della regolarizzazione, ovvero della nazionalizzazione del mezzo, scatterà una sanzione amministrativa da 85 a 338 euro.

Nel caso in esame il conducente è stato trovato alla guida dello stesso veicolo straniero per almeno 3 volte nell’arco di un decennio. E i carabinieri hanno proceduto ad elevare il verbale per violazione dell’art. 132 oltre che per mancanza della patente di guida. La revisione dell’autovettura eseguita in Romania nel gennaio 2017 non esclude che il mezzo sia effettivamente utilizzato nel nostro paese da oltre un anno.

Consulta la sentenza n. 265/2017, Giudice di Pace di Pavullo nel Frignano

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