Concessione della gestione del servizio di parcheggio illegittima? Il verbale è comunque valido

Una donna sanzionata per avere occupato uno stallo di sosta a pagamento senza esporre alcun tagliando, propone ricorso al Giudice di Pace: alla data dell’accertamento, era ormai scaduta la convenzione intercorsa tra la società concessionaria ed il Comune in ordine alla gestione delle aree di sosta a pagamento, sicché l’imposizione del pagamento orario non era più assistita da un valido provvedimento amministrativo. L’appello viene accolto e la sanzione annullata.

L’ente locale propone a sua volta ricorso contro questa decisione, ottenendone la riforma integrale.

I giudici ricordano infatti che “la violazione delle disposizioni relative alla durata delle convenzioni o di quelle che dettano i criteri di selezione del contraente secondo le regole dell’evidenza pubblica, non investono i rapporti con i singoli cittadini autori delle infrazioni, essendo invece attinenti ai soli rapporti tra la PA, la concessionaria ed eventuali altri aspiranti all’affidamento in gestione dei servizi”.

La delibera di concessione della gestione del servizio di parcheggio è un atto amministrativo con cui la giunta comunale affida lo svolgimento di un’attività a una società. Ciò non ha nulla ha che vedere con la violazione contestata al trasgressore. Il sindacato di legittimità può rivolgersi solo nei confronti del provvedimento presupposto, e cioè quello  che integra della norma violata: si tratta dell’ordinanza istitutiva del parcheggio a pagamento in relazione al quale viene compiuta la violazione.

Consulta la Sentenza n. 9125 del 7/4/2017 della Corte di Cassazione

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