Documenti Pa e multe via Pec per chi si registra nell’indice

Il Sole 24 Ore – In collaborazione con Mimesi s.r.l

È operativo l’Indice nazionale dei domicili digitali (Inad). Da ieri è possibile registrare il proprio domicilio digitale, in sostanza l’indirizzo Pec attivato in precedenza, dove ricevere tutte le comunicazioni ufficiali da parte della pubblica amministrazione, ad esempio multe, accertamenti, rimborsi fiscali e detrazioni d’imposta. Per farlo è necessario collegarsi al sito (https://domiciliodigitale.gov.it), accedendo con l’identità digitale – Spid, Cie oppure Carta nazionale dei servizi – e inserire il proprio recapito certificato. Inad è stato sviluppato con una collaborazione tra l’Agenzia per l’Italia digitale, il Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio e Infocamere, la società delle Camere di commercio per l’innovazione digitale. Il domicilio digitale è l’indirizzo elettronico eletto presso un servizio di posta elettronica certificata, come definito dal Regolamento eIDAS, valido ai fini delle comunicazioni elettroniche aventi valore legale. Dal 6 luglio 2023 le Pa utilizzeranno, se presente nell’elenco, il domicilio digitale per tutte le comunicazioni con valenza legale e, a partire dalla stessa data, chiunque potrà consultarlo liberamente dall’area pubblica del sito, senza necessità di autenticazione, inserendo semplicemente il codice fiscale della persona di cui si vuol conoscere il domicilio digitale. Sempre dal 6 luglio le Pa, i gestori di pubblico servizio e i soggetti privati aventi diritto potranno consultare Inad in modalità applicativa, attraverso apposite interfacce dedicate, rese fruibili mediante la Piattaforma digitale nazionale dati, già disponibili in ambiente di test. Inoltre, dalla stessa data potranno eleggere il proprio domicilio digitale anche professionisti non iscritti in albi ed elenchi ed enti di diritto privato non presenti in Ini-Pec (l’indice nazionale, già esistente, degli indirizzi delle società, delle imprese individuali e dei professionisti iscritti ad un Ordine professionale).

* Articolo integrale pubblicato sul Sole 24 Ore del 7 giugno 2023

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