Entro l’estate l’ok europeo sul regime fiscale previsto dalla riforma del terzo settore, atteso dal 2017

di MICHELE DAMIANI (da Italia Oggi)

Entro l’estate l’ok europeo sul regime fiscale previsto dalla riforma del terzo settore, atteso dal 2017, che permetterà di rendere definitivamente operativa la nuova normativa. Per il prossimo futuro si lavora alla certificazione delle competenze per chi opera nel volontariato, oltre che al sostegno delle organizzazioni, anche rilanciando l’istituto del5 per mille. Questa l’agenda del governo su no profit e terzo settore secondo quanto raccontato a ItaliaOggi da Maria Teresa Bellucci, viceministro del lavoroe delle politiche sociali con delega proprio al no profit e al terzo settore. Un’agenda fitta che, come accennato, passa anche dai tavoli europei. Domanda. Per prima cosa, l’attuazione della riforma; siamo ancora in attesa dell’ok europeo sul regime fiscale, in questi mesi avete avuto interlocuzioni con le istituzioni Ue? Si ha un’idea dei tempi? Risposta. La piena attuazione del Codice del terzo settore rappresenta una priorità del governo e un mio personale impegno esplicitamente dichiarato sin dall’insediamento, a quest’obiettivo è necessariamente collegato lo sblocco dell’impasse con la Commissione Ue, in relazione agli aspetti fiscali della riforma. In quest’anno e mezzo abbiamo avviato un fitto dialogo con la Dg Competition della Commissione e stiamo lavorando intensamente con altre amministrazioni, innanzitutto il Mefe l’Agenzia delle entrate, così da fornire a Bruxelles tutti gli elementi necessari per ottenere il via libera a quelle disposizioni che da troppo tempo attendono di entrare in vigore. Ci aspettiamo una risposta entro l’estate. Siamo consapevoli di quali siano i dubbi dell’Europa rispetto al nostro sistema, ma abbiamo le idee molto chiare e difenderemo il valore e l’unicità del terzo settore, spiegando con trasparenza ogni elemento. L’accelerazione del processo impressa dal governo intende conseguire un quadro di certezza regolatoria, tale da permettere alle circa 22mila Onlus iscritte nella relativa anagrafe di poter operare consapevolmente la propria scelta definitiva in ordine alla loro collocazione all’interno del terzo settore. L’economia sociale esiste in tutta Europa, ma in Italia vi è una situazione oggettivamente unica e preziosa, che assegna agli enti del terzo settore un ruolo particolarmente importante, anche in collaborazione con le istituzioni, per garantire servizie sostegno innanzitutto delle persone più fragili. Mi fa piacere sottolineare che l’Italia, nell’interlocuzione con le strutture tecniche della Commissione, non aveva mai ottenuto un livello così elevato e proficuo di scambio e collaborazione sui temi specifici e nel merito delle disposizioni, che è nostra ferma intenzione rendere finalmente operative. Viè un’oggettiva complessità nello spiegare e sostenere istituti che anche nel nostro ordinamento hanno una loro peculiarità, ma va segnalata la reale disponibilitàe apertura da parte della Commissione nei nostri confronti. D. Anche la premier Meloni ha parlato della necessità di sbloccare lo stallo e proprio in queste settimane è in discussione il «suo» ddl che interviene con una serie di semplificazioni. Quali sono le novità principali? R. Il ddl per il terzo settore e le politiche sociali, che ci ha visti impegnati in questi ultimi mesi, ha ottenuto il via libera della commissione affari sociali della Camera e ora è approdato in Aula per il voto finale. L’obiettivo è di facilitare la vita e la gestione innanzitutto agli enti di piccole e medie dimensioni, che poi sono la realtà più diffusa in Italia, attraverso modalità semplificate per la presentazione dei bilanci e per la tenuta delle scritture contabili. Abbiamo lavorato anche sulla semplificazione in materia di controlli e revisione contabile nelle associazioni e molto altro. Siamo intervenuti, poi, nella complessa materia delle successioni, con alcune disposizioni molto attese, su cui però abbiamo intenzione di svolgere un ulteriore approfondimento nella lettura al Senato. Segnalo anche la soppressione della Fondazione Italia Sociale, un ente privato gestito con fondi pubblici, istituito nel 2019, un’assurdità e uno spreco di denaro. Cito, infine, la norma che, colmando un vuoto, finalmente permette l’iscrizione nel Runts alle associazioni d’arma, pensiamo a quelle importantissime degli Alpini e dei Carabinieri. Sono tutte disposizioni di natura squisitamente tecnica, che abbiamo elaborato con attenzione, ascoltando il terzo settore, dunque, non «calate dall’alto», ma che traducono esigenze concrete rappresentate dalla maggioranza degli enti. D. Il no profit e il terzo settore da anni in Italia vivono in una sorta di «limbo normativo». Lei già a fine 2022 aveva convocato il Consiglio nazionale del terzo settore (Cnts), con cui vi siete confrontati anche per il ddl 1532 ter. Come sta reagendo il comparto allo stallo in corso? R. C’è un punto di cui mi fa molto piacere parlare ed è il coinvolgimento costante del Cnts fin dall’avvio del mandato governativo. Ci siamo incontrati con regolarità, come mai avvenuto con i passati governi per ammissione degli stessi membri del Consiglio, e vogliamo proseguire in continuità per tutta la durata della legislatura, perché è la sede giusta in cui confrontarsi e portare le idee da tradurre certamente in atti normativi, ma anche per creare connessioni indispensabili per lo sviluppo di efficaci politiche di solidarietà sociale. Proprio in seno al Consiglio è nato il lavoro che ha poi portato all’elaborazione del ddl nel suo complesso, dopo aver incaridinato il Tavolo tecnico fiscalità, trasparenza e semplificazione, integrandolo successivamente con il lavoro tecnico del ministero per la costruzione delle norme poi portate in commissione, dove il testo si è arricchito ulteriormente, in attesa del passaggio in Senato. Il Cnts è al lavoro anche su altri importanti fronti, a partire dal decreto interministeriale sulla certificazione delle competenze su cui c’è stato un confronto e anche circa l’avvio dell’Osservatorio sull’amministrazione condivisa. Ma al Consiglio abbiamo insediato anche il Tavolo tecnico su Terzo settore e sport, definendo una fitta agenda dei lavori. D. Detto dell’attuazione della riforma, cosa prevede l’agenda del governo in tema di terzo settore nei prossimi mesi/anni? R. Il governo crede nell’azione sociale del volontariato e nel valore unico fatto di solidarietà e competenze di tutto il complesso mondo del terzo settore, pilastro portante della nostra Italia, di cui siamo davvero orgogliosi. Per questo la nostra azione si svolge lungo tre assi portanti: semplificare, favorire e riconoscere. Semplificare le procedure, soprattutto per la gestione delle migliaia di piccolee medie organizzazioni. Favorire e sostenere l’autonoma iniziativa dei cittadini volta al bene comune, in piena attuazione dell’articolo 118 della Costituzione. E infine riconoscere pari dignità pubblico-privato sociale nell’erogazione dei servizi. A tal fine stiamo promuovendo il principio dell’amministrazione condivisa con il terzo settore in ogni bando che coinvolge le istituzioni pubbliche, valorizzando appieno il principio di sussidiarietà che garantisce servizi realmente efficienti sul territorio e vicinanza solidale ai più fragili. A questo universo ricchissimo di energie e di potenziale da esprimere stiamo dando costantemente risposte concrete e il più possibile condivise. Portare avanti, migliorandola, l’attuazione del codice del terzo settore e di tutte le normative connesse non va considerato un atto tecnico, formale, di alta burocrazia, ma la messa in pratica del sostegno che abbiamo dichiarato come governo dall’inizio e che onoreremo fino all’ultimo giorno. Abbiamo in cantiere molti provvedimenti finalizzati a certificare le competenze di chi opera nel volontariato, ma anche a sostenere le organizzazioni, rilanciando, per esempio, il prezioso strumento del cinque per mille, a partire dal completamento delle funzionalità del Runts per rendere fruibilii dati delle organizzazioni iscritte, in un circuito virtuoso di trasparenza e fiducia.

* Articolo integrale pubblicato su Italia Oggi del 4 aprile 2024 (In collaborazione con Mimesi s.r.l.)

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