Falso ideologico

L’accertata non veritiera dichiarazione dell’agente della Polizia municipale sulla effettiva dimora di alcuni cittadini stranieri, ai fini della certificazione della residenza anagrafica, conduce al reato di falso ideologico, a nulla rilevando che si fosse in presenza di una attività endoprocedimentale che si conclude solo successivamente da parte dell’ufficiale dell’anagrafe. Sono queste le conclusioni cui è giunta la Cassazione penale, contenute nella sentenza n. 41796/2023, che hanno confermato il reato a carico dell’agente indagato.

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